Vezo!

I Nomadi del Mare. Questo è il significato della parola Vezo nel linguaggio Malgasy. Abilissimi pescatori e piroghieri, si spostano nel sud-ovest del Madagascar lungo la barriera corallina all’inseguimento di grossi banchi di pesci.

Vezo è un gruppo etnico di origine asiatica, strettamente legato al mare, parla una lingua del gruppo austronesiano, vive sulla costa in villaggi ubicati non lontano dal mare e la principale attività di sussistenza è la pesca. Le loro tombe tradizionali sono decorate con sculture erotiche.

Il mare rappresenta la fonte di sostentamento. La loro piroga a bilanciere è ricavata da un tronco d’albero ed è costruita con tecniche tramandate dagli antenati secoli orsono; ha una vela quadra – non più utilizzata nel nostro mondo.

Queste piroghe sono molto caratteristiche: le si può osservare filare veloci lungo la costa o al largo, con le piccole vele e gli esperti pescatori Vezo che le governano.

È il grande sud del Madagascar, che sulla mappa appare sprovvisto di vie di comunicazione, strade, ferrovie, ponti.

È “magica” l’atmosfera di questo paese: odori, colori e suoni, sensazioni. È diversa dalle tante situazioni similari che si hanno in vari territori del continente africano perché è un’isola continente che, come tutte le isole, raccoglie quest’atmosfera dai mari che la circondano. La flora e la fauna sono incredibili, con i forti contrasti nel paesaggio e nelle persone amplificano le percezioni.

 

La vita non è facile, è uno dei paesi più poveri e disastrati del pianeta per quanto il Madagascar sia assolutamente molto ricco di risorse naturali.

Le persone sono speciali. Il popolo Malgasy è una amalgama di etnie e apporti genetici di ogni dove fra India, Pakistan, Africa, Europa …. Gli sguardi sono intensi e allegri, i bambini sembrano sempre felici e curiosi.

Queste cose le abbiamo sperimentate all’ospedale dove abbiamo operato durante questa Missione, in cui arrivavano persone giovani e anziane. Sofferenti. Dopo ore o giorni di cammino sui carri trainati dagli zebù, o su bus strapieni provenienti da territori e villaggi molto lontani.

Il Vezo Hospital è un piccolo Ospedale localizzato proprio sulla costa del villaggio di Andavadoaka, serve un’area molto vasta ed è gestito da medici e operatori sanitari italiani, che operano come volontari.

La Missione esplorativa e operativa è appena terminata, siamo rientrati alla base dopo circa 9 giorni di cui 3 giorni di lavoro e 6 giorni di viaggio, tra andata e ritorno. Infatti, sono necessari circa 3 giorni per raggiungere il Vezo Hospital tra un volo intercontinentale, un volo interno in Madagascar che ci ha portato nella zona sud (Tulear) e circa 9 ore di auto fuoristrada per raggiungere la costa, su piste di sabbia e roccia con un paesaggio mozzafiato che costeggia il mare, la barriera corallina, le foreste di baobab e i villaggi di capanne in cui vivono numerose tribù. Fuori dal tempo.

Un viaggio non semplice e molto ricco di tanti Km, di osservazioni, di incontri e riflessioni.


La Missione ha raggiunto l’obiettivo prefissato, con 3 giorni di attività: installare e testare il Sistema di Telemedicina con il supporto da remoto del nostro Partner GHT – Global Health Telemedicine.

L’ospedale ora può usufruire della piattaforma attivata dal Team AISIS e richiedere consulti medici specialistici e Second Opinion grazie alla rete GHT, una rete di circa 140 medici volontari.

Il Progetto AISIS4Social nasce circa un anno e mezzo fa, quando il Presidente di AISIS Giuliano Pozza (componente il Team della Missione) e Piergiorgio Annicchiarico (membro del Direttivo) mi hanno chiesto di avviare un Progetto in ambito social e correlato alle attività AISIS. Abbiamo lavorato molto, in particolare nella fase di definizione dell’intervento. Abbiamo analizzato vari contesti differenti, nazionali e internazionali, definito i macro-obiettivi ed un programma di lavoro, attivato molti interlocutori. Infine, sono state selezionate 7-8 realtà interessanti con cui poter iniziare a collaborare in ambito sociale e Global Health Telemedicine è risultata la più stimolante. Innanzi tutto, perché si avvicina al nostro campo di attività e poi perché crediamo si tratti di un sistema di ampia applicazione su vari contesti, nazionali e internazionali.

È un passo davvero importante per AISIS, infatti è la prima volta che l’Associazione entra in questo ambito. Siamo molto soddisfatti della collaborazione con GHT ed entusiasti di costruire insieme questo percorso.

Nello sviluppo del Progetto siamo entrati in contatto con la realtà del Vezo Hospital, attraverso Debora (anche lei componente della Missione). Ci è parsa subito interessante e sono diventati il nostro Partner in Madagascar.

Credo che la nostra Missione abbia permesso di gettare un primo seme in questa fase operativa della nostra collaborazione; collaborazione già avviata alcuni mesi fa con la costruzione della Partnership e la definizione del Progetto in termini generali e specifici per le attività nel paese africano.

La nostra partnership coinvolge vari attori e sponsor che hanno collaborato con noi anche nelle fasi precedenti, per lo sviluppo della soluzione progettuale e delle relative modalità, per la definizione del sistema software di interesse, inquadramento dei punti di forza, delle opportunità ed esigenze. Per gli sponsor vorrei ricordare: PGDM Consulting, Giovanni Pedranzini, AME (Associazione Medici Endocrinologi), Elmec.

L’esperienza vissuta in questa Missione operativa è stata molto forte, siamo stati molto bene e siamo stati colpiti dalle attività quotidiane svolte dai giovani volontari del Vezo che credo siano la vera forza e il vero potenziale per l’Ospedale. Forse di questo ancora non si rendono conto!

E noi vorremmo ringraziarli, come vorremo ringraziare il Presidente Vito Pedrazzi e lo staff, il dott. Cavina, per quanto condiviso con noi durante la Missione e per il considerevole e imprescindibile contributo.

Ho avuto modo di condividere e analizzare i principali aspetti della Missione con il nostro Partner GHT, fornitore della soluzione di Telemedicina. Il Presidente Michele Bartolo è molto soddisfatto del risultato della Missione e del fatto che il Vezo Hospital sia un componente attivo del Sistema – insieme a più di 35 Centri (fra Africa, Sud America ed Europa). Ora si avrà l’opportunità di iniziare ad utilizzare il Sistema di Telemedicina inserendo Richieste di Teleconsulto da parte dei Medici Richiedenti, affinché i Medici Refertanti di GHT e dello stesso Vezo Hospital possano avviare e definire una collaborazione reale ed estendere le attività dell’Ospedale.

Questa Missione è un primo passo del Progetto AISIS4Social, un primo seme come dicevo. Seguiremo il progetto nelle successive fasi e molto probabilmente ritorneremo ad Andavadoaka tra qualche mese. La nostra idea è quella di costruire un modello replicabile, estendendo il Progetto con il supporto e l’esperienza del nostro Partner GHT. Dal Madagascar ad altre zone dell’Africa e magari anche in altri contesti nazionali e internazionali.

Il Team della Missione è stato formidabile.

Un Team molto eterogeneo. Con storia ed esperienze molto diverse. Si è conosciuto sul campo, con tutti i rischi che questo comporta, in una Missione di cooperazione internazionale ai confini del mondo. Dopo un primo momento di adeguamento il Team si è armonizzato magicamente focalizzando su attività, criticità e obiettivi. Giuliano, Debora, Giorgio, Piero. Gente poco raccomandabile!

Emozioni? Si! Tante e di vario genere. Ma sono emozioni personali e del Team. Non ve le racconterò, le scoprirà in prima persona chi deciderà di unirsi all’avventura di AISIS4Social come volontario!

Vi lascio le foto del Team AISIS impegnato nella Missione. Se li osservate con attenzione, isolandovi un attimo, forse il loro viso vi racconterà qualcosa.

Grazie ancora e Buon Lavoro,

 

Piero Sanna

Responsabile Progetto AISIS4Social

Per quanto grande sia il baobab ha sempre un piccolo seme come genitore.

(Proverbio del Madagascar)  

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